Racconto di un’ esperienza fantastica
MARATONA DI ROMA 2005
UNA EMOZIONANTE AVVENTURA SULL’ONDA DELLA FILOSOFIA SPORTIVA
Gabriele e Fulvio sono i due protagonisti di questa avventura nata dal niente e diventata in poco tempo una prova di forza e determinazione; dal pugno di Gabriele il resoconto della fantastiaca esperienza.
“Due mesi e mezzo di alti e bassi sia fisici che morali, chilometri di asfalto percorsi di mattina presto e sera tardi, mentre il freddo pungente si alternava al dolce sole della nostra riviera, il nostro pensiero era dedicato a Lei la nostra Signora Corsa che come una austera e pretenziosa amante, ci puniva per i nostri errori e coccolava per i traguardi raggiunti. Il tempo era scandito da lunghi lenti, ripetute veloci e faticose salite, così siamo arrivati a due settimane dall’ora x come veri stracci e questo solo perchè nella nostra ignoranza dopo l’ ultimo lungo di 32 km e a tre settimane dalla gara sentendoci in splendida forma, pensammo che fare ancora una prova dura avrebbe sicuramente rinforzato ulteriormente gambe e resistenza fisica ; così io decido di fare una corsa in salita di 18 Km (San Bartolomeo – Monte Bignone dislivello 900 m) e Fulvio un lungo di 39 Km risultato: ci siamo distrutti ottenendo l’esatto contrario di quello che volevamo.
La partenza per Roma era diventa un’ incognita e solo l’amore per la Signora Corsa ci fece decidere di partire per Roma comunque e trasformare la difficile e faticosa Maratona in una piacevole passeggiata.”
Giorno 13 Marzo: “La nostra giornata inizia molto presto tra tensione, insicurezza e tanta voglia di partecipare e non deludere la nostra Signora Corsa.”
Ore 8.45: “Tutti i dolori spariscono come per magia Fulvio non sta più nella pelle, io vivo questo momento come una spugna assorbendo tutto quello che mi circonda incredulo di essere alla partenza e penso che comunque sia già un traguardo essere li.
L’ energia sprigionata da migliaia di atleti si percepisce fisicamente come calore intorno a noi, mentre elicotteri sorvolano l’ antico Colosseo, si sente fortissima e distinta la voce dello speaker che inizia il conto alla rovescia “meno 5 meno 4 meno 3 meno 2 meno 1 viaaaaaaaaa…” si aprono le chiuse e un fiume di adrenalina scivola mentre le bande suonano, gli spettatori incitano gli atleti al loro passaggio e in mezzo a queste meravigliose emozionanti sensazioni perdo di vista Fulvio senza accorgermi che i primi chilometri mi passano sotto i piedi. Le gambe girano, sorpasso e vengo sorpassato condivido un tratto di strada con Cesare de ROMA e Monique di CHICAGO che in italiano quasi perfetto mi dice: “ho male ai piedi” ma continua a correre con un passo sostenuto. Felice di vivere questo meraviglioso momento mi rendo conto che sto bene fisicamente nonostante i 20 km percorsi in 2 h e 20’. Comincio a essere convinto di farcela e continuo con un passo al di sotto per tenermi l’ energia per gli ultimi 10-15 chilometri; invece, dopo un paio di chilometri l’ amara sorpresa dolori lancinanti al basso ventre mi obbligano a fermarmi, la solidarietà degli atleti purtroppo non può aiutarmi . La rabbia mi da l’ energia per non mollare e decido di togliermi le t-shirt bagnate di sudore e tiro fuori dal mio inseparabile zainetto un pile e un k-wai asciutto per cambiarmi; con la roba asciutta mi sembra di stare meglio continuo a camminare per un pò di chilometri e poi ricomincio a correre lentamente ma i crampi mi mordono le gambe, mi fermo di nuovo faccio degli esercizi di allungamento muscolare e riparto deciso a chiudere comunque la maratona e finalmente allo scadere delle 6 ore passo la riga del traguardo e una bellissima ragazza mi mette una medaglia al collo……….è vero sono arrivato!!!
Quel fiume di adrenalina di sei ore prima si era trasformato in smorfie di fatica, urla di gioia, lamenti di dolore, sorrisi, tutto per esaltare l’ amore per la Signora Corsa.”
Saluto e ricordo l’ atleta che purtroppo ci ha lasciata durante la gara;
Ringrazio l’ Organizzazione della maratona di Roma e tutta la città, tutti coloro che mi hanno aiutato ad intraprendere questo meravigloso viaggio, L’ ASD Riviera Triathlon 1992;
Saluto i 10.000 atleti partecipanti, in particolare Fulvio (valido compagno di avventura);
Ringrazio la Signora Corsa, voglioso di passare con lei ancora ore meravigliose.
Gabriele Di Costanzo